Prossimi impegni | Next engagement: Hugo De Ana
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FESTIVAL ARENA DI VERONA (Verona) – TOSCA – agosto 2024
“Lo scenografo e il regista argentino Hugo De Ana è, senza dubbio, uno dei “marchi” dell’Arena: nella storia degli ultimi due decenni, i suoi due allestimenti più riusciti, Tosca e Il barbiere di Siviglia, hannooccuparono il posto che spetta loro di diritto e hanno potuto considerarsi ormai dei “classici”. Nell’anno in corso Tosca compie diciotto anni (maggiorenne ormai!) e si elogiano il buon senso e il buon gusto di De Ana che all’epoca prese la saggia decisione di non “mutilare” uno dei capolavori pucciniani con cambiamenti nei luoghi o nell’epoca indicati nel libretto e, quindi, di non privare il pubblico del piacere di immergersi nelle atmosfere di Roma dell’epoca napoleonica. Rivedere gli interni di Sant’Andrea della Valle e del Palazzo Farnese desta sempre emozione, come destano emozione il suono delle campane di Roma e “la salita”, insieme alla protagonista, in cima al Castel Sant’Angelo. E fa piacere vedere i protagonisti indossare sontuosi abiti d’epoca, soprattutto se gli interpreti li sanno portare: per Tosca sono abiti ancora in stile Impero, per Scarpia i pantaloni al ginocchio e il juste au corps, per Cavaradossi una camicia “romantica”.”
Irina Sorokina – L’ape musicale
“Anche nel 2024 ritorna la ormai classica edizione di Tosca diretta da Hugo De Ana, uno spettacolo che rappresenta un felice connubio tra modernità e tradizione, come abbiamo sottolineato varie volte. Questa produzione unisce infatti una fedeltà impeccabile al libretto con una messa in scena molto suggestiva, evitando i soliti cliché. Ormai il pubblico riconosce ed accorre con gioia per rivedere la celebre testa d’Angelo con le sue enormi braccia, che avvolgono il palco brandendo una spada gigantesca, i dipinti di Cavaradossi che adornano la chiesa di Sant’Andrea della Valle, con pochi ma fondamentali arredi scenici perfettamente posizionati, e tutto ciò che questo spettacolare allestimento richiama alla mente ogni volta che viene riproposto.”
MTG LIRICA
FESTIVAL ARENA DI VERONA (Verona) – IL BARBIERE DI SIVIGLIA – luglio/agosto 2024
“Torna anche in questo 2024 all’Arena di Verona il brillante spettacolo de “Il Barbiere di Siviglia” di Gioachino Rossini, con la notissima regia bucolica di Hugo De Ana ed il suo giardino gigante che, nonostante i segni del tempo, continua a regalare rappresentazioni dinamiche, fantasiose e grazie all’estro degli interpreti con più di uno spunto per sorridere.”
MTG LIRICA
FESTIVAL ARENA DI VERONA (Verona) – TOSCA – agosto 2023
FESTIVAL ARENA DI VERONA (Verona) – IL BARBIERE DI SIVIGLIA – luglio 2023
TEATRO PETRUZZELLI DI BARI – LA TRAVIATA – dicembre 2022
“[..] il bellissimo allestimento firmato da Hugo De Ana, autore anche di scene e costumi, che lo aveva ideato nel 2018 per una nuova produzione della Fondazione Petruzzelli. Uno spettacolo intelligentemente sontuoso – e a rivederlo sembra ancora più armonioso rispetto a quattro anni fa – ambientato attorno al 1870/80 e ispirato dall’arte pittorica di Giuseppe De Nittis e di altri esponenti dell’arte figurativa coevi all’artista barlettano, il primo pittore italiano che si aprì all’impressionismo.”
ROSSINI OPERA FESTIVAL (Pesaro) – LE COMPTE ORY – agosto 2022
“Hugo De Ana, che come sua abitudine firma anche scene e costumi, riproduce con fedeltà certosina alcuni elementi fantasiosi e surreali del dipinto, depurandoli dai toni cupi e punitivi degli inferi in favore di un lussureggiante effetto cromatico basato sull’azzurro, quasi a trasformare – con tono forse velatamente critico verso l’oscurantismo religioso – in un ideale paradiso terrestre quello che per Bosch era un mondo di punizione per il peccato. Un bizzarro Eden, quindi, illuminato dalle luci di Valerio Alfieri e arricchito da straordinari costumi e da apparizioni surreali[..]”
Fabrizio Moschini – Operaclick
“Hugo de Ana rintraccia la cifra dello spettacolo, come si è anticipato, nel richiamo al Trittico del Giardino delle delizie di Bosch [..]
L’intento è evidente: mettere tra virgolette un Medioevo fatto di angeli e demoni, di creature fintamente sante e ancor più fintamente diaboliche, esattamente come Rossini e Scribe creano Le Comte Ory a partire da una ballata popolare opportunamente ricostruita, dilatata, ampliata a dismisura. Il risultato è giubilatorio, ridondante, esuberante, vivace[..]
L’insieme, insomma, si apprezza per il colpo d’occhio a distanza, fondamentale in uno spazio smisurato come quello dell’Arena Vitrifrigo, ma anche per la cura maniacale del dettaglio.”
Giuseppe Montemagno – Connessi all’opera
“Not only did it prove to be a magical musical experience, but the imaginative staging was both visually stunning and fun to watch, while De Ana’s intriguing contextual framework, based around Hieronymus Bosch’s triptych “The Garden Of Earthly Delights,” was cleverly fashioned to allow for a variety of interpretations.[..]”
Alan Neilson – Operawire
TEATRO DELL’OPERA DI ROMA (Roma) – ERNANI – giugno 2022
“La regia, le scene e i costumi di Hugo de Ana sono apparsi in tutta la loro sontuosità: si tratta di un’idea partorita dal regista argentino per l’inaugurazione della stagione 2013-2014 dello stesso Costanzi, dunque il più classico degli “usati sicuri”. Tutta la scena è apparsa gremita di mobili, anche se disseminati un po’ alla rinfusa. I lastroni del proscenio hanno racchiuso idealmente l’azione, l’impressione è stata quella di una scelta senza troppi fronzoli e senza voler esagerare, con un richiamo evidente all’architettura figurativa spagnola. Una maggiore spinta ottica è stata data dai costumi, davvero convincenti.
I protagonisti dell’opera e tutto il coro sono apparsi in abiti storici, con una foggia sgargiante e di qualità apparentemente elevata. In questo modo la scena è stata caratterizzata anche da “schizzi” di colore che hanno privato gli spettatori della monotonia cupa del fondale. Apprezzabili, poi, sono stati i piccoli dettagli che hanno arricchito la storia, quelle piccole cose che magari sfuggono agli occhi meno attenti, come possono essere un guanto, un anello, una lettera o un monile. Le proiezioni prima dell’inizio dei quattro atti hanno completato questa regia che forse non avrebbe scontentato il burbero e mai soddisfatto Giuseppe Verdi.”
Simone Ricci – Opera Libera
“Spettacolo a firma dell’argentino Hugo de Ana per l’intero pacchetto di regia, scene e costumi, con le luci di Vinicio Cheli (qui riprese da Valerio Alfieri) e la direzione musicale (all’epoca affidata a Riccardo Muti, oggi direttore onorario a vita) dell’ottimo Marco Armiliato, nell’occasione e dopo anni sul podio di Orchestra e Coro del Lirico romano, quest’ultimo preparato da Roberto Gabbiani. Sullo sfondo rinascimentale fedele alla Spagna del 1519, come da libretto ma spostando la scena nell’unica, emblematica altura dell’Alhambra l’intero spettro dei luoghi d’Aragona, Saragozza e Aquisgrana, l’azione prende forma fra l’opulenza architettonica – modernamente e significativamente destrutturata – del grande Palazzo di Carlo V a Granada, tra atmosfere per lo più cupe e la rara magnificenza dei costumi ulteriormente valorizzati dalle disposizioni per tableaux-vivants, con vertice alla chiusura del terz’atto.”
Paola de Simone – Connessi all’Opera
“Lo spettacolo firmato da Hugo de Ana, che cura le scene, i costumi e la regia, si lascia ancora apprezzare in tutta la sua bellezza. Si tratta di uno spettacolo dall’impianto tradizionale, con una regia pulita, senza effetti eccessivi, che prende vita soprattutto dall’atto III, regalando due scene molto belle, quella dell’elezione di Carlo a imperatore e quella, seguente, delle nozze di Ernani ed Elvira.
Ma ciò che stupisce per fattura, ricchezza e giochi cromatici sono i costumi, vero fiore all’occhiello della produzione:
In sintesi, un Ernani apprezzato dal pubblico (in alcuni passaggi più che in altri) eche, pur meritando una direzione più viva, si lascia apprezzare per la resa musicale di diverse parti vocali e rincuora gli occhi grazie alla bellezza estetica dello spettacolo di de Ana.”
Stefano Ceccarelli – Ape Musicale
TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA (Bologna) – TOSCA – gennaio/febbraio 2022
“…una trasposizione visiva che non solo coglie certi aspetti formali della partitura, ma anche l’inquietudine del periodo storico che si agita sullo sfondo della vicenda, incupito e reso incerto dalla presenza di poteri diversi, eppure in egual modo oppressivi. Se le scene, con gli scorci deformanti dal basso verso l’alto, le proiezioni di fotogrammi di celeberrimi quadri e particolari delle basiliche romane, e i filmati, che ci raccontano quanto il libretto omette, unitamente alle belle luci di Valerio Alfieri, sono efficaci nel rendere il clima mutevole, inqueto e colmo di foschi presagi di quei giorni di giugno del 1800…”
Stefano Bisacchi – Connessi all’Opera
TEATRO CARLO FELICE (Genova) – BIANCA E FERNANDO – novembre 2021
“[…]L’altra grande protagonista della serata è stata la scenografia di Hugo de Ana, che ha curato anche regia e costumi: mastodontica come non si vedeva da tempo[…]”
Emanuela Mortari – Genova24
ABAO, Bilbao – LA FANCIULLA DEL WEST – Febbraio 2020
“ES uno de los directores de escena con más prestigio en el circuito internacional operístico. Hugo de Ana es el encargado de dirigir escénicamente La fanciulla del West, obra que se ha visto desplazada por la fuerte inercia de otras óperas de Puccini. Y, sin embargo, según destaca el escenógrafo argentino, que también es el responsable del vestuario,[…] Hugo de Ana presenta una nuova visione della grande avventura di colonizzazione, amore e l’eterna lotta per ricerca della felicità e della fortuna.”
M.Redondo, deia
“Uno dei grandi registi del momento, Hugo de Ana…”
Euskalduna
BARI – TEATRO PETRUZZELLI –LA BOHEME – Dicembre 2019
“La mano esperta di de Ana si nota anche nei movimenti fluidi delle masse e nella recitazione misurata e naturale dei protagonisti.”
OperaClick Danilo Boaretto
“Un nuovo allestimento di Hugo De Ana, particolarmente accurato nel definire i personaggi a tutto tondo e fuori dai cliché […] La messa in scena del regista argentino è originale nel caratterizzare le psicologie dei personaggi, senza seguire pedissequamente la tradizione – sovente indice di tradimento e cattiva abitudine -, ma richiamando le personalità che traspaiono dal romanzo di Henri Murge.”
L’ape musica di Andrea R. G. pedrotti
TEATRO PETRUZZELLI, Bari – LA TRAVIATA – Dicembre 2018
“Il grande successo riportato al Petruzzelli è dovuto anche all’ottimo allestimento che ha chiuso la brillante stagione lirica 2018. (…)Ma ritorniamo al nuovo allestimento della Fondazione Petruzzelli che ha avuto il suo primo punto di forza nella bellissima regia di Hugo de Ana, autore anche delle scene e dei costumi. L’idea del regista argentino si basa sulle suggestioni parigine di fine Ottocento del pittore impressionista Giuseppe De Nittis,(…). L’allestimento scenografico, che alternava cupezza e ricchezza di colore (ottimo il gioco di luci curato da Valerio Alfieri) negli arredi così come negli elegantissimi costumi, colloca la vicenda attorno al 1870/80 e trova il suo elemento portante nel raffinato salone in “Stile Impero”. OperaClick.com E. Martucci 19 Dic 2018
ARENA DI VERONA – CARMEN – Giugno 2018
“La nuova produzione porta la prestigiosa firma di Hugo de Ana, regista, scenografo e costumista argentino di fama internazionale… I costumi, ideati dal Maestro argentino e frutto di una raffinata ricerca su tagli e tessuti vintage,” Carmen – Arena di Verona Da www.gdopera.it
ARENA DI VERONA – IL BARBIERE DI SIVIGLIA – Agosto 2018
“Il Barbiere di Siviglia nel Paese delle Meraviglie di De Ana
godibile il fiabesco e colorato allestimento di Hugo De Ana (…)E lo scopo del regista è che si tratti di puro divertimento, senza il bisogno di ricercarne improbabili elementi simbolici. Hugo de Ana firma regia, scene e costumi e tutto infatti concorre ad assecondare al meglio questa sua visione. I personaggi, vestiti in bellissimi e coloratissimi costumi, indossano vistose parrucche e portano un trucco pesante che ne marca il lato grottesco.”
P. Corsi opera magazine TEATRO